Introduzione: Silvia, Costa e Billy sono tre compagni anarchici da anni attivi nelle lotte ecologiste radicali, per la liberazione animale, contro nocività come biotecnologie, nanotecnologie, nucleare e nel supporto e sostegno solidale ai prigionieri.
Nell’aprile del 2010 vengono arrestati nei pressi di Zurigo con l’accusa di trasporto e tentato uso di materiale esplodente.
Oltre a ciò durante la perquisizine dell’auto (noleggiata in Italia) la polizia svizzera dichiara di aver trovato esplosivo, detonatore e un comunicato in riferimento ai laboratori IBM di ricerca sulle nanotecnologie, firmati Earth Liberation Front.
Dopo 15 mesi di carcere preventivo nella Svizzera tedesca con le relative restrizioni quali l’isolamento, la censura della posta ed alcuni trasferimenti, sono state fissate le date del processo (19 e 20 luglio) e della sentenza (22 luglio) che si sono tenute al tribunale penale federale di Bellinzona.
Di seguito il programma della mobilitazione:
“Oltre alla presenza durante le udienze si sono svolte iniziative in diverse città per tutta la settimana.
Mercoledì 13 luglio: alle 20.30 presentazione e discussione “Una critica anarchica alle tecnologie: nanotecnologie, biotecnologie, nucleare e altre questioni” e presentazione della mobilitazione per il processo a Bellinzona di Billy, Costa e Silvia del 18-22 luglio.
Circolo Carlo Vanza, Locarno
Lunedì 18 luglio: lotta contro il nucleare, alle 18.00 contributi su esperienze passate e in atto, dibattito sulle possibilità d’intervento e aggiornamento su Marco Camenisch.
Casa del Popolo, Bellinzona
Mercoledì 20 luglio: nanotecnologica e biotecnologie, alle 18.00 presentazione di materiali informativi e dibattito proiezione del video “RFID – la police totale”.
Casa del Popolo, Bellinzona
Giovedi 21 luglio: dalle 18.00 interventi sull’importanza della solidarietà per il movimento rivoluzionario e info su altri processi, come quello del 28 agosto – 30 settembre a Bellinzona contro una compagna di Aufbau e di Soccorso Rosso Internazionale.
Casa del Popolo, Bellinzona”
Oltre alle iniziative sopra indicate ci sono state altre mobilitazioni durante la settimana:
Martedì, mercoledì e venerdì presidio davanti al tribunale penale federale di Bellinzona e volantinaggio in città. Inoltre allestimento di un banchetto con del materiale informativo sulle bio e le nanotecnologie ed altre questioni.
Da notare il buon interessamento da parte delle persone per strada, disposte ad ascoltare le motivazioni delle proteste che si stavano svolgendo ed interessate a informarsi presso i banchetti.
Durante i presidi la solidarietà dei compagni fuori dal tribunale ha travolto l’aula nella quale si stava svolgendo il processo, in lingua tedesca sebbene in Ticino si parli italiano.
Ovviamente non c’è molto da stupirsi dell’ennesima condizione di merda che i compagni hanno dovuto subire, ovvero l’utilizzo di un’altra lingua rispetto alla loro (nonostante l’italiano sia comunque una lingua nazionale). Oltretutto per tutta la settimana del processo viene tolto loro persino l’orologio per tenerli isolati e disorientati.
Inoltre il lunedì, martedì e giovedì sera ci sono stati dei presidi spontanei al carcere “La Stampa” di Lugano (dove Silvia, Costa e Billy sono stati trasferiti durante la settimana del processo).
Durante i presidi i presenti sono riusciti a comunicare con Silvia, subito trasferita in isolamento in un’altra cella in modo che non potesse comunicare con i compagni fuori dal carcere.
Billy e Costa erano invece già in altre celle in cui la comunicabilità con l’esterno non era possibile (nonostante ciò loro sentivano ciò che avveniva all’esterno tra musica, slogan e saluti).
Il giovedì pomeriggio si sono svolte delle iniziative a Lugano tra cui un presidio davanti agli uffici della IBM ed il successivo corteo spontaneo per le vie della città durante il quale sono stati scanditi molti slogan e vi è stato un volantinaggio molto diffuso e partecipato. Il tutto conclusosi in una piazza gremita di gente. Anche in questa occasione molta comunicazione con le persone presenti in piazza.
Venerdì prima della sentenza si è svolto un corteo spontaneo partito dalla stazione di Bellinzona, che passando per il centro è poi arrivato davanti al tribunale dove si è svolto il presidio di solidarietà. Al termine della sentenza, quando i tre compagni sono stati portati via in furgone dal tribunale, i fantocci dello Stato si sono posizionati di fronte al presidio puntando i fucili lancia lacrimogeni ad altezza uomo in direzione delle persone solidali.
Allo stesso tempo un elicottero militare giungeva in prossimità del tribunale sorvolando l’area per poi seguire il furgone che avrebbe riportato Silvia, Costa e Billy in carcere.
Gli antisommossa si sono poi subito ritirati al di là dell’inferriata e sono stati travolti dalle urla di rabbia dei presenti.
Questo non è stato l’unico episodio isolato nel quale la polizia si è resa ridicola.
Mercoledì al termine del processo ci sono stati degli attimi di tensione in centro città dovuti alla presenza di due camionette antisommossa che si sono precipitate nei pressi della stazione nel momento in cui alcuni sbirri stavano perquisendo un furgone.
Gli sbirri hanno cominciato a inseguire i compagni presenti in strada “scortandoli” in modo “minaccioso” per la via principale fino alla piazza dove poi si sono fermati a degustare una birra e a schernire il comportamento da perfetti deficienti che hanno avuto le forze del (dis)ordine.
Durante la degustazione la piazza viene semi-blindata dai difensori del (dis)ordine sociale che si sono piazzati infatti a chiudere la strada sotto al sole cocente per almeno mezz’ora, abbastanza tempo, ci auguriamo, da avergli provocato un’insolazione.
Nel frattempo alcuni compagni hanno comunicato con le persone presenti in piazza e sedute nei bar per spiegare cosa stava accadendo in città in quei giorni ed in quel momento.
Infine è stato comunicato che a breve ci sarebbe stata una presentazione sulle bio e nanotecnologie alla Casa del Popolo e che quindi i presenti sarebbero passati da quella strada momentaneamente bloccata per recarvisi.
I burattini in tenuta antisommossa si sono presto ritirati indietro lasciando libera la via.
Un altro episodio esilarante avvenuto durante la settimana è quello del pagliaccio antisommossa ferito dal suo stesso scudo durante una carica per allontanare i solidali presenti sulla strada davanti al tribunale. Oltre al suddetto imbecille nessun altro ferito.
Il procuratore ha chiesto dai 3 ai 3 anni e mezzo di condanna.
Il giudice ha accolto la tesi accusatoria mantenendo tutte le imputazioni (atti preparatori d’incendio intenzionale, trasporto illegale e occultamento di materiale esplosivo) ad esclusione dell’accusa di commercio illegale di materiale esplosivo (importazione) ed ha condannato Costa a 3 anni e 8 mesi, Billy a 3 anni e 6 mesi e Silvia a 3 anni e 4 mesi. I 15 mesi di carcere preventivo verranno scalati dalla condanna.
Si vuole ricordare come non è stato nemmeno permesso agli avvocati di parlare con i tre dopo la sentenza per spiegare loro cosa aveva detto il giudice. E’ addirittura stata sbarrata la strada da tre antisommossa per impedire la comunicazione quando gli avvocati hanno tentato di avvicinare il giudice per poterci parlare.
Nelle settimane trascorse subito dopo il processo molte ed in svariate città europee sono state le azioni e le iniziative solidali con Costa, Silvia e Billy.
Solidarietà a tutt* le/i ribell* imprigionat* dallo Stato.
Fuori tutt* dalle galere, dentro nessuno solo macerie!!!
Allucinazione Metropolitana